RETE DEGLI INCONSCI – SINTONIZZAZIONE DEI GRUPPI e COMPUTAZIONE

Tutti sanno che nella tradizione dei sistema olistico la sintonizzazione tra gruppi è teorizzata da ipotetiche frequenze, risonanze e livelli di energia; e più recentemente da teorici campi morfici vedi: http://www.spaziomente.com/Articoli/Le_informazioni_invisibili_i_campi_morfici.pdf

Visto che nella realtà, ci si può collegare contemporaneamente con una persona in orbita nello spazio e con persone all’atro estremo dell’emisfero, in un modo molto elastico e transitorio; ovvero i gruppi sono variabili esattamente come avviene nella nostra rete internet, all’Ing. Calantropio Riccardo, fondatore di questa nuova scuola di pensiero, sia le frequenze di risonanza e sia i campi morfici “non lo convincevano per nulla”, anche perché aveva presente che solo gli uomini viventi sono più di sei miliardi e il resto degli animali, insetti sociali compresi (termiti, api e formiche) sono un numero improponibile per le frequenze. Inoltre, conoscendo il fenomeno del NON LOCALISMO, in cui si trasmettono informazioni e non energia o frequenze (come nelle trasmissioni radio o elettromagnetiche in generale) il sistema tradizionale sembrava del tutto inadatto.

Da questa considerazione, nell’ipotesi che la rete degli inconsci è una brutta copia della nostra rete informatica internet, la soluzione alternativa era semplice e spontanea. L’esistenza di qualcosa di similare all’indirizzo IP vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Indirizzo_IP associato a una parte del DNA (che sappiamo essere sempre diverso per ogni individuo).

“Un Indirizzo IP (dall’inglese Internet Protocol address) è un numero che identifica univocamente un dispositivo collegato a una rete informatica.

Un indirizzo IP può essere visto come l’equivalente di un indirizzo stradale o un numero telefonico riferito a dispositivi collegati ad una qualsiasi rete telematica. Infatti, così come un indirizzo stradale o un numero telefonico identificano rispettivamente un edificio o un telefono, un indirizzo IP identifica univocamente uno specifico computer o un altro dispositivo all’interno di una rete. Gli indirizzi IP possono essere assegnati localmente per realizzare una LAN (Local Area Network), come succede con la numerazione degli interni di un edificio. Ma, al contrario degli indirizzi stradali, gli indirizzi IP possono mutare il loro valore a seconda di molti fattori (diversa LAN, indirizzamento dinamico) o a seconda della volontà dell’utente.

Più esattamente l’indirizzo IP viene assegnato a una interfaccia (ad esempio una scheda di rete) che identifica l’host di rete, che può essere un personal computer, un palmare, un router, elettrodomestici in generale, ecc. Va considerato, infatti, che un host può contenere più di una interfaccia: ad esempio, un router ha diverse interfacce (minimo due) e per ognuna occorre un indirizzo IP.”

Una volta che i gruppi si sono sintonizzati a livello inconscio, può scattare o lo scambio di semplici informazioni, o il meccanismo dei GRID (Griglie computazionali) sempre già esistenti nelle reti internet di oggi. Vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Grid_computing

“Il termine “Griglia” è stato coniato intorno alla metà degli anni Novanta. Il vero e specifico problema alla base del concetto di Griglia è la condivisione coordinata di risorse all’interno di una dinamica e multi-istituzionale organizzazione virtuale (Virtual Organization, brevemente indicata con VO)[1]. La condivisione non è limitata solo allo scambio dei file, ma si estende all’accesso diretto a computer, a software, in generale a tutto l’hardware necessario alla risoluzione di un problema scientifico, ingegneristico o industriale. Gli individui e le istituzioni, che mettono a disposizione della griglia le loro risorse per la medesima finalità, fanno parte della stessa VO. Caratteristica comune dei progetti Grid è la necessità di disporre un ambiente di calcolo data-intensive, all’interno del quale le applicazioni hanno il bisogno di accedere a grandi quantità di dati geograficamente distribuiti in maniera veloce e affidabile ed, è proprio l’onere della Grid, far operare tali applicazioni nel miglior modo possibile. È facile osservare che nessun computer attualmente in commercio sarebbe in grado, da solo, di elaborare simili moli di dati in tempi ragionevoli; tuttavia la condivisione di risorse quali CPU e dischi opportunamente coordinati può dare l’impressione all’utente di accedere ad un supercomputer virtuale, con una incredibile potenza computazionale e capacità di memorizzazione in grado di sopportare grandi carichi di lavoro [2]. Dall’idea di far apparire tutta l’architettura di un Grid come un unico supercomputer virtuale, celando all’utilizzatore tutta la complessità interna e mostrandogli solo i benefici, nasce l’esigenza di progettare e realizzare uno schedulatore di risorse Resource Broker.[3]. Esso è uno dei componenti critici del sistema di gestione delle risorse, ha il compito di assegnare le risorse ai job (Gridlet), in modo da soddisfare le esigenze delle applicazioni e del sistema. Le risorse di cui esso deve tenere traccia e gestire includono sistemi di calcolo e sistemi di immagazzinamento dati (mediante lo Storage Broker, rete di interconnessione e, tramite il Network Monitor)[4]. Lo scheduling è un campo tradizionale dell’informatica, ma nonostante siano state studiate molte tecniche per numerose tipologie di sistemi (da uniprocessore a multiprocessore ai sistemi distribuiti), le caratteristiche tipiche delle griglie di dati rendono molti di questi approcci inadeguati. Infatti, mentre nei sistemi tradizionali le risorse e i job sono sotto il diretto controllo dello schedulatore, le risorse delle griglie sono geograficamente distribuite. Queste ultime sono di natura eterogenea e, appartengono a diversi individui o organizzazioni, ciascuna con le proprie politiche di scheduling, modelli di costo di accesso differenti, carichi di lavoro e disponibilità di risorse che varia dinamicamente nel tempo. La mancanza di un controllo centralizzato, insieme alla presenza di utenti che generano job (Gridlet), molto diversi l’uno dall’altro, rendono la schedulazione più complicata rispetto a quella dei sistemi di calcolo tradizionali.”

Da qui è semplice capire perché in passato, non avendo il concetto di GRID, persone come JUNG o Margenau, hanno ipotizzato un supercomputer virtuale (inconscio collettivo o Mente Unica).

Alcuni esempi di computazione di gruppi:

La grande intelligenza dei singoli gruppi: http://nuoveteorie.blogspot.com/2010/10/la-grande-intelligenza-collettiva-dei.html

Ecto musica e stati alterati di coscienza: http://www.facebook.com/profile.php?id=100001651573345#!/note.php?note_id=468592234840&id=606214013

Sensazioni mistiche collettive quando si ci trova in un Santuario, tanto che spesso avvengono auto guarigioni miracolose.

Sedute spiritiche collettive in cui si accede a memorie inconsce registrate in strati profondi di altri inconsci dei viventi.

 

 Alessandra Barone e Daniela Arcidiacono.

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